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TURISMO > Prospettive di crescita e qualità della vita - che cosa è cambiato, che cosa cambierà e che cosa serve - di Roberto Guerra

Viviamo in un’epoca di profondi cambiamenti, di multiformi trasformazioni, di “compressione del tempo e dello spazio”, così la definisce il sociologo Bauman. Gli effetti della globalizzazione ci hanno reso consapevoli che è di fondamentale importanza rafforzare la capacità dell’economia di stimolare l’innovazione e incorporare il progresso tecnologico, che sono i motori fondamentali della crescita e del benessere.

In questi ultimi anni, molto è cambiato anche nel settore del travel. E’ cambiato il modo di scegliere, acquistare e vivere un viaggio; la distribuzione in tutte le sue fasi è presidiata dai grandi operatori, siano essi OTA (Priceline, Expedia), OTA-Aggregatori-comparatori (Tripadvissor, Kayak, Trivago), oppure i gatekeepers (Facebook, Google, Apple) e questi grandi operatori controllano e controlleranno sempre di più il flusso di dati e dei contenuti e probabilmente gestiranno anche i flussi finanziari; nel settore degli hotel, la divisione del mercato tra catene e hotel indipendenti è sempre più marcata. Sono cambiate le esigenze dei turisti.

È cambiato il modo di vivere la vacanza e il viaggio e, conseguentemente, le modalità di scelta delle destinazioni e le modalità di fidelizzazione. In un tempo non molto lontano, nelle località balneari il turista divideva il suo tempo di vacanza tra la spiaggia e l’albergo, dando vita a buone relazioni con i gestori, prevalentemente famiglie proprietarie. Relazioni che consentivano di esprimere al meglio il senso dell’ospitalità: qualificato punto di forza del marketing Romagnolo e fattore di fidelizzazione. Oggi il turista è più esigente; è interessato al territorio e alla sua cultura, è mobile, e l’ospitalità la esprime il territorio con l’insieme dei valori, degli operatori e dei servizi che propone. Per la distribuzione indipendente italiana sarà sempre più dura. Non basterà fare un buon sito, destinare un grande budget per il Social Media Marketing, pagare commissioni alle OTA e ai metamotori, … I nostri operatori dovranno affrontare sfide difficili, anche se potranno affrontarle con fiducia. L'Italia è desiderata, ma anche apprezzata: 82,4% è la percentuale di sentimenti positivi dei viaggiatori stranieri che hanno visitato il nostro Paese, un valore lusinghiero che testimonia la capacità italiana di accogliere, coinvolgere e soddisfare i suoi turisti (dato Travelappeal 2016). Inoltre, ci sono significativi segnali di ripresa economica in Italia e nei Paesi di maggiore interesse per i nostri operatori turistici.

Ma servirà anche altro!

Il settore esprime un forte fabbisogno di politiche per il turismo, di innovazione (di piani e approcci innovativi), tanta formazione e un fabbisogno crescente di cooperazione. Non a caso si parla dei Distretti dell’Ospitalità, che possono diventare rafforzativi e specificanti il brand Italia. Nel modello tecnico di Distretto dell’Ospitalità la cooperazione è un valore imprescindibile. L’impresa operante nell’interdipendenza del turismo (Beni culturali, gastronomia, sport, trasporti, artigianato, terme, ecc.) sarà facilitata dalla cooperazione, dalle reti d’imprese, dalle sinergie che possono essere decisive per la capacità di competere e riallinearsi. Cooperazione e sinergie, anche con i luoghi dove si produce la conoscenza per l’innovazione: le Università. Serve innovazione, sia di prodotto che di processo. Nel mondo universitario si sviluppano strumenti e nuove metodologie per analizzare la realtà. Metodologie che portano a riflettere sugli eventi, sulle loro dinamiche e connessioni. Nel settore turistico questo aiuta a costruire nuove sinergie.

Gli strumenti di analisi e le attività di ricerca che sviluppano le università generano risultati che possono essere fruiti dal territorio e da quelli che lavorano nel settore del turismo per costruire processi e percorsi innovativi per ottenere risultati migliori. Inoltre, nella consapevolezza che il turismo non è solo questione economica, ma è anche sociologica, le Università analizzano le condizioni socio culturali della popolazione che vivono all’interno delle destinazioni turistiche e gli effetti del turismo sui residenti e sviluppano indagini legate alle nuove tecnologie applicate al turismo, in particolare all'utilizzo dei big data, all’analisi della web reputation per cercare di dare degli strumenti agli operatori del settore turistico al fine di valutare la propria performance a livello di destinazione e di singola azienda.

Quindi l'Università può contribuire in vario modo a innescare processi di innovazione: nel settore turistico con il trasferimento di conoscenza, in altri settori con il trasferimento tecnologico. Il collegamento (il link) tra la ricerca universitaria e i possibili utilizzatori dei risultati, che sono le aziende dei vari settori produttivi, può dare un forte contributo ai processi di innovazione e con essi al PIL, all’occupazione, al reddito, alla qualità della vita, che sono gli indicatori di crescita.

Il turismo viene spesso percepito come lo strumento più adeguato a rispondere in tempi brevi alle necessità di sviluppo economico e di creazione di nuovi posti di lavoro, perché a fronte di investimenti relativamente contenuti, assicura ricadute visibili e di breve periodo. Per questa ragione l’obiettivo primo di ogni intervento di sviluppo turistico dovrebbe essere il miglioramento dei servizi e della qualità della vita della popolazione residente. Una popolazione che percepisce elevati livelli di qualità della propria vita e facilità nell’accesso ai servizi essenziali è una popolazione più capace di accogliere utilizzatori temporanei degli stessi servizi.

In altre parole, il turismo è una delle strade da perseguire, ma diventa rilevante solo nel momento in cui sia inserito all’interno di un quadro d’azione fortemente integrato con altri settori e da questi tragga energia per interventi sinergici.

(Pubblicato nela Rivista CUBIA 134 - dic. 2016)

Bologna Business School
Fondazione Universitaria San Pellegrino
Università Politecnica delle Marche Premio Panti
Laurea Magistrale in Studi strategici e Scienze Diplomatiche, curriculum in Relazioni Internazionali Campus Universitario San Pellegrino